venerdì 21 luglio 2017

VIETATO FRUSTARE I CAVALLI



 

  VIETATO FRUSTARE I CAVALLI: si, ma tranquilli: solo a Castello di Montechiarugolo. Si tratta del titolo di un articolo del Corriere della Sera (14 luglio 2017), che si riferisce ad una realtà ad oggi anomala nel panorama ippico, italiano e non, non ad una legge, ma ad una iniziativa limitata all’ippodromo dell’Appennino emiliano, dove i responsabili hanno per la prima volta in Italia imposto il divieto di cui si parla, e a pochissime altre manifestazioni. Per la cronaca, esiste un solo precedente fuori dai confini nazionali e riguarda la Norvegia.
La notizia ha uno spessore che travalica la sorte dei singoli cavalli i quali, quando avranno la ventura di correre a Montechiarugolo, non potranno che stupirsi nel non essere fustigati, contratti e spaventati come saranno,  perché l’attesa delle usuali scudisciate è essa stessa tormento, nell’impossibilità a sottrarvisi, e perché non esiste comportamento che li metta al riparo: non è castigo ad una mancanza, a cui potrebbero imparare a sopperire, ma sorte ineluttabile; perché chi colpisce, e i cavalli non sanno  quando e quanto forte,  punisce un peccato non commesso.